Condividiamo con piacere il comunicato di UDI nazionale in occasione dell’anniversario della legge che ha reso legale in divorzio.
Oggi si festeggiano i 50 anni dall’approvazione della legge sul divorzio.
Una conquista straordinaria dopo molti anni di battaglie per chiedere il pieno diritto di cittadinanza delle donne e che alla fine degli anni ‘60 attraverso i partiti di sinistra, il protagonismo femminile, giovanile e della classe operaia porta ad un cambiamento radicale della società italiana e segna il traguardo per l’affrancamento delle donne dalla cultura patriarcale caratterizzata dall’indissolubilità del matrimonio e dal potere maritale secondo il Codice Rocco.
Una lotta che dalla Costituente non si è in realtà mai più fermata per la libertà e autodeterminazione delle donne e per una nuova cultura delle relazioni tra i sessi.
Tale merito va riconosciuto nella lotta instancabile delle donne dell’UDI e del femminismo, sia per difendere questa legge quando quattro anni dopo verrà nuovamente messa in pericolo da un referendum abrogativo, con un consenso inaspettato da molti, sia per conquistare il nuovo Diritto di Famiglia. Memorabile la manifestazione nazionale dell’UDI, l’anno dopo, per cambiare il Codice Rocco sul Piano civile e superare il potere maschile su mogli e figli.
Le donne agiranno sul piano penale con la legge di Iniziativa popolare contro la violenza maschile con l’MLD, l’UDI e i Collettivi femministi, dimostrando che quello che molti politici ritenevano il “sesso debole” o “secondo sesso”, aveva idee chiare di trasformazione e cambiamento sociale nonostante lo scoppio del terrorismo.
Nell’Archivio Centrale dell’UDI esiste un patrimonio documentario notevole e sul sito dell’Archivio digitale dell’UDI è possibile trovare foto e numerosi manifesti che testimoniano le nostre battaglie di quegli anni, spesso dimenticato da molti media anche in questi giorni.
Pertanto anche oggi vogliamo ricordare che le conquiste di civiltà, si sono fatte e si fanno ancora grazie alle donne e soprattutto alla politica di donne che non si sono mai rassegnate.
Neanche oggi che le forze in campo nazionalmente e internazionalmente per il ”ritorno all’Ordine naturale delle cose” sono in campo ed agguerrite anche in Parlamento, nei tribunali e nei media.